Si ricomincia…


Ci risiamo. Pochissimo tempo a disposizione e tantissime cose da fare. Fortunatamente aggiungerei. Le ceramiche non sono pizzelle, da sfornare a raffica e a piacimento. Richiedono tempo, pazienza e sopratutto calma.
Per condire questo caos aggiungo anche il mio stato mentale diviso tra produzione ed organizzazione.
Devo inventare novità, non tralasciare il già fatto ma terminato, accontentare alcune commissioni intriganti e nel contempo organizzare mostre. Sono tutti aspetti importanti a cui dedicare il giusto tempo. Come l’aggiornamento e la cura del sito. Mamma mia, quante cose. Mi devo sbrigare. Vi lascio con le foto di una novità, i cerotti e di un prototipo per una commissione. A presto.

 

Che fine ha fatto? Serie 2 – Puntata 3 –


E’ giunto il momento di aggiornare la rubrica Che fine ha fatto?“. Ringrazio quanti in questo periodo stanno dedicando del tempo per inviarmi foto dei miei oggetti nelle nuove case. Poco alla volta troverò il tempo per postarle tutte. Per ora vi lascio con la foto del telefono, avvistato in Belgio, a casa di una simpaticissima famiglia che sin dall’inizio ha supportato le mie ceramiche. Un anno fa, infatti, mi inviarono la foto con gli occhiali. Da oggi, invece, a fargli compagnia ci sarà anche il telefono.

Il dieci per cento – prima parte –


Le poche volte che realizzo bomboniere e gadgets dono il dieci per cento al canile di grottaglie. Il motivo è semplice: chi lo gestisce ci mette l’anima in cambio del cuore di tantissimi cani. Ho adottato Lucky in quel posto e sono contento di aiutare i sui vecchi amici e la sua antica casa. In alto potete osservare le foto degli ultimi acquisti: crocchette, carni varie e candeggine a volontà. A nome di 500 cani ringrazio Flavia e Vincenzo, i veri artefici della donazione.

Riproduzioni


Lucky è steso al mio fianco, tremando ed assistendomi in tutte le fasi produttive. Siamo i soci ideali, mai uno screzio, mai una discussione. Abbiamo schemi, scalette e tempi da rispettare. Non è facile, ma ce la mettiamo tutta. Vogliamo dedicarci a nuove opere, organizzare nuovi viaggi e lanciare nuovi progetti. Il tempo sembra non bastare mai, ma aspettateci…

Opera in memoria di jimmy


Avevo promesso che un giorno avrei raccontato la storia di Jimmy, a cui ho dedicato  “Devo migrare.” “Promettimi che torni”, (foto in alto).
Quel giorno, purtroppo, non è mai arrivato perchè la storia di Jimmy è triste, o meglio lo è stata fino al 7 Ottobre 2012.
Sono le 17.45 di un caldo pomeriggio autunnale. Giorgio si prepara per assistere ad un dibattino cittadino nelle vie del centro storico. Ha da poco finito di produrre origami in ceramica quando ad un tratto viene colpito dietro l’orecchio da un velocissimo qualcosa. Pensa agli indiani, alle frecce e alle cerbottane. Poi si volta e bestemmiando si accorge che è stato un Erithacus rubecula.
Il volatile è steso sul pavimento, k.o.
Giorgio gli si avvicina quando all’improvviso il pettirosso si rialza e inizia a volare nello studio. Cerca una via d’uscita, sbattendo contro il nervoso alano,  l’invendibile radio, fino a trovare rifugio sul condizionatore (fig. 1)
Dopo un attimo di tranquillità il volatile riparte in picchiata verso la finestra ma la zanzariera gli impedisce di raggiungere il cielo. E’ nuovamente steso a terra, incastrato a testa in giù in mezzo decine e decine di pumi appena spugnati (fig. 2). La posizione non lascia presagire nulla di buono. Giorgio usa uno zoccolo di ceramica per stuzzicarlo. Lui si rialza e si rifugia steso laterlamente in un angolo nascosto (fig. 3). Sono momenti di panico. Bisogna fare qualcosa. L’intraprendente ragazzo prende un panno, avvolge il volatile e si precipita per le scale (fig. 4). In mano non sente niente, nessun movimento, teme il peggio.
Poggia lo straccio a terra ed incrocia le dita.
Buona fortuna Jimmy.

Che fine ha fatto? Serie 2 – Puntata 2 –


Quella che vedete in alto è la foto di una casa o meglio di parte di un  salone di una casa. Se vi concentrate bene, tuttavia, riuscirete anche a vedere qualcosa di assolutamente familiare, perfettamente mimetizzato nell’arredamento nord-europeo. Si trova sulla sinistra e non è un libro di Ken Follet.  Indovinato? Va bene, ve lo dico. E’ la radio di ceramica. Perfettamente inutile al fianco del televisore. Con lei hanno raggiunto Copenaghen un pennello, un libro e delle gomme. Glu occhiali, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Si sono infranti prima di raggiungere la meta.