Capitolo sedicesimo – Giorni 20 e 21 – Lo chiamarono Terracotta –

terracotta
Da quando sono arrivato in Germania mi sono confrontato con argille dalle composizioni e reazioni più disparate. Percentuali, inclusi, colori variabili a seconda della cottura e mini sacchetti da 10 kg a 10 euro. Un mondo misterioso che non pensavo potesse esistere. Ad una persona come me, che non ha mai studiato la materia, bastava conoscere pressa, semipressa e tornio e selezionare in base allo scopo. Ho qui purtroppo scoperto che la nostra argilla non è la migliore del mondo. Si presta benissimo per fare i vasi da fiori ma per sperimentare non è il massimo. Poca resistenza e basse temperature di cottura
Giorgio Terracotta è qui, nel paese delle porcellane. Inconsciamente, in Germania, mi sono reso conto di aver vinto. Non a Neumunster ma a Grottaglie. Con la nostra argilla non ha senso produrre ceramiche funzionali, per belle che possano essere, perchè la nostra argilla può essere solo poggiata e maneggiata con cura. Faccio ceramiche inutili in partenza e questo mi rende felice. Lo faccio utilizzando colori lucidi e brillanti. La mia forza sono gli smalti e le vernici, che abbinati alla nostra argilla regalano sensazioni uniche. Quindi non parlatemi di tradizione, di avorio, miele e galletti. Perchè questa non è tradizione, è archeologia sperimentale. Cinquanta della sessanta botteghe ceramiche a Grottaglie non raccontano alcuna storia se non una lezioncina a memoria da cinquecento anni. Dovremmo raccontare la storia in modo diverso. Io ci sto provando e non sono arrogante, credetemi. Se oggi il Liceo Artistico chiude e se le botteghe sopravvivono a stento è perchè  moltissimi si sono arroccati nella loro arrogante tradizione, attuale solo nell’ importazione dell’argilla, dei forni elettrici, di smalti pronti, semilavorati ed idee altrui . Arroganti sono quanti non si sono aperti al confronto e a stimoli esterni. Io non ho paura di perdere, perchè ho già vinto.
Ho comprato i miei smalti e li sto applicando sull’argilla tedesca. Non mi importa se reagiranno o meno, il fascino e la brillantezza della mia ceramica sono unici perchè riflettono la magia della mia terra, splendidamente piena di difetti. Questa è la mia arrogante interpretazione del concetto di tradizione. Spero la condividiate.