Capitolo diciassettesimo – Giorno 29 – Il ritorno –

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Sono rientrato a Grottaglie da un paio di giorni, a farmi compagnia 56 paste di mandorla e 38 gradi di febbre. Ho salutato gli artisti, le istituzioni, gli organizzatori e Vizzini. La mattina della partenza ho passeggiato tra i suoi palazzi, salendo e scendendo per le colline  e perdendomi tra vicoletti dimenticati. Ho pensato a quello che ho fatto, alle mie installazioni, a quello che ho raccontato e quanto trasmesso. Ero contento ma non soddisfatto. Quando sono arrivato in questa città sono rimasto colpito dal numero di edifici abbandonati, dal potenziale umano e storico di un comune che da venticinquemila è passato a seimila abitanti. Ho deciso di lavorare ad un progetto sul tempo, raccontando come questo agisca sulle persone e sui luoghi. Le mie installazioni, seppur valide, mancavano di qualcosa. Un qualcosa che ho realizzato di nascosto, senza il supporto di chi avrebbe dovuto sostenermi. Ho fatto dei cartelli vendesi e li ho attaccati in giro per la città. Sono installazioni fuori mappa che fino ad oggi non sapevo se pubblicare o meno. Non volevo che il mio messaggio venisse strumentalizzato politicamente o addirittura frainteso.
Poi ho riletto quanto scritto dagli amici di Vizzini e da chi vive lontano da questa cittadina. La loro gratitudine mi ha fatto da stimolo per postare le ultime foto e gli ultimi perchè.
A pochi giorni dalla messa in loco tre delle sei installazioni realizzate sono andate perdute. Il pallone è stato distrutto (leggi qui), le sigarette rubate e la coppa di Leone è sparita. Forse la gente non sapeva e sarà rimasta sorpresa vedendo frantumarsi e non rimbalzare una palla. Forse avrà avuto lo stesso stupore con le sigarette  e coi wurstel.
Io so che ho cercato di interagire con quanta più gente possibile per far capire che quelle opere non sono mie, ma della comunità. Insieme abbiamo provato a vestire con qualcosa di nuovo, di recente ed attuale dei contesti che il tempo rischia di spogliare.
Purtroppo il vuoto lasciato dalle opere mancanti mi spaventa quanto quello dei palazzi abbandonati.
Sono convinto che ci sia qualcuno oggi a Vizzini che cerca tra innumerevoli cartelli vendesi quelli realizzati in ceramica. Sono convinto che qualcuno oggi a Vizzini riesce a vedere oltre quei cartelli, affascinato da posti incantevoli che attendono di essere rivissuti.
E’ per loro che ho fatto tutto questo, anzi, è con loro che abbiamo fatto tutto questo, per Vizzini.
vendesi2webgiorgiodipalmaArticolo ripreso dalla Sicilia.