Capitolo quattordici – Giorni 16,17 – Poche parole –

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La produzione all’interno del Ceramic Art Village è continua. Ogni giorno si realizzano nuovi pezzi delle solite opere, si smalta, si sforna e si accendono tutti e cinque i forni. A controllare che tutte le attività siano svolte nel modo corretto ci pensa un manager, affiancato da un mentore che conteggia i manufatti forgiati da ogni singolo artigiano.
In questo schema ben strutturato provo a inserirmi quanto posso, indossando colori sgargianti e sorseggiando tea verde, evitando sopratutto di essere invadente. Ho conquistato la fiducia della fabbrica offrendo saluti e pomodorini. Tuttavia per collaborare con l’artigiano che scelgo devo prima chiedere al manager che, se approva, riferisce all’interessato e al mentore. Ognuno di loro, infatti, mi dedica del tempo che varia dalla mezz’ora all’intera giornata di lavoro, andando a rallentare questa produzione a ciclo continuo. Fortunatamente il manager è molto tranquillo e ha sempre acconsentito alle mie richieste, permettendomi di contare oggi già sette opere realizzate.
La mia produzione si distingue in quella degli oggetti e in quella degli animali antropomorfi, entrambe imprescindibili ma che difficilmente riesco a far convivere. Questo progetto rende possibile che questo accada perché è sulla base della specializzazione dei singoli maestri che decido il da farsi. Finora ho prodotto cinque opere con animali e due con oggetti. Queste ultime le ho fatte in collaborazione con 王星星,  葛星, 党欣欣,  赵小磊, 郭路杰.
党欣欣
 realizza sempre posaceneri partendo da lastre, piegandole e ripiegandole su loro stesse.
王星星, 赵小磊, 郭路杰 realizzano bicchieri, tazze, e coppe al tornio; 葛星, invece, rifinisce.
Tutti loro sono ragazzi con problemi di udito, anzi tutti sordomuti tranne una ragazzina dolcissima che parla bene sia la lingua dei segni che il cinese. Ma questi sono dettagli superflui perché con loro la dote innata italiana del gesticolare è tornata più utile che con chiunque altro, anche se dovete sapere che la lingua dei segni non è universale, ogni nazione ha la sua.
Con tutti questi ragazzi ho deciso di giocare sul contenitore e sul contenuto. Prenderò  alcune tazze “sbagliate” e le ospiterò in una scatola di cartone che sto realizzando in ceramica mentre il posacenere ospiterà sigarette, fiammiferi e rifiuti vari, tra cui semi di zucca.
Staremo a vedere.

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