Capitolo sedicesimo – Giorni 27 e 28 – La presentazione e la festa –

PIANTA MONUMENTALEokweb
E’ arrivato il momento della presentazione delle installazioni alla Comunità. Nell’aula consiliare ci sono stati quelli che avrei voluto che ci fossero, ovvero quanti hanno reso possibile la riuscita del progetto. E’ intervenuto il Vicesindaco e poi Marilisa Spironello, la mia referente culturale. Lei ha introdotto il progetto in maniera esemplare, cogliendo il senso dei lavori e dando risposta a tutti quei “Si, ma perchè?” e “Ma sono per la sagra?” che mi hanno accompagnato in questi giorni. Marilisa ha saputo chi e come ringraziare; lo ha fatto meglio di me che, come al solito, durante il mio intervento sono entrato in un giro vorticoso di frasi senza alcun senso. Dopo il disagio oratorio sono stato omaggiato con un libro dal Comune e un diploma da Lisa. In qualche modo è come se avessi ricevuto le chiavi della città.
Poi tutti insieme abbiamo visitato il nuovo ufficio di arte contemporanea e fatto una passeggiata tra le opere. Poi pranzo alla Cunziria e festa.
Avete capito bene. Il centro giovanile mi ha organizzato una festa SERISSIMA. C’erano cartelli di ringraziamento ovunque, focacce, un dj, Dario che ballava, bibite, Antonella che mangiava patatine, regalini e tutti i miei amici. Vi potrei postare centinaia di foto della festa ma mi limiterò a due. Una è quella con Franchina e l’altra è quella di gruppo. A Franchina lo devo perchè è andata dal parrucchiere per l’occasione e al gruppo invece devo tanto. Negli scorsi post vi ho parlato di loro come una squadra ma forse sarebbe meglio definirla, come fa Giusy, la Famiglia Arcobaleno. Ho ricevuto un ultima lettera in cui ogni membro della famiglia è descritto con un colore e a me è stato riservato il Blu Cobalto.
Loro non mi hanno consegnato le chiavi della città ma quelle del loro cuore. Queste mi hanno permesso di entrare nel loro mondo, un mondo fatto di gioie e difficoltà, dove i problemi possono essere piccoli o serissimi ma si affrontano insieme. Nella famiglia Arcobaleno ognuno viene accettato così com’è, ed io sono onorato di essere uno di loro. Mi sono sentito a casa e con quella chiave so che potrò tornarci quando vorrò.
A loro lascio una parte di me, non solo delle mie ceramiche. Grazie.
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