Capitolo terzo – giorno 3 – Conferenza e ripartenza –

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Ce l’abbiamo fatta. Finalmente siamo riusciti a conoscerci, artisti e organizzatori. Durante la conferenza stampa sono stati presentati i progetti di quasi tutti. Su 570 candidati da diverse parti d’Europa siamo stati selezionati in 30. Ci sarà chi produrrà documentari visivi o sonori, chi farà reportage, chi videogames, chi abiti, chi dipingerà muri e chi tele.
In pochi non abbiamo alcuna idea su quello che faremo, aspettiamo di conoscere luoghi, abitanti e aneddoti prima di decidere.
Dopo la conferenza stampa ci siamo potuti perdere tra quartieri, monumenti e cibo di strada di una città che è entrata di prepotenza nella mia top ten.
Per due giorni abbiamo mangiato e bevuto giallo in tutte le sue sfumature e gradazioni, ma poco prima che il mio fegato cedesse siamo dovuti ripartire.
Siamo stati divisi in gruppetti e con le navette di Addiopizzo ci siamo diretti verso mete a noi ignote.
Siamo passati da Mister Bianco (nome stupendo) per lasciare Basik e poi da Catania per Benedetta.
Ci siamo qui fermati per mangiare i carciofi alla brace conditi con aglio, olio e prezzemolo.
Siamo poi ripartiti verso Ferla. Per strada il passaggio costa-entroterra  è segnato da una diminuzione notevole di auto ed un aumento esponenziale di mucche.  Con loro sono aumentati anche i miei dubbi.
Dubbi che da Ferla mi sono portato fino a Vizzini, ovvero per  22 km e 46 minuti. Mi sono chiesto come avrei fatto a spostarmi, ad incontrarmi con gli altri o a fare footing in questi percorsi scoscesi.
Poi sono dovuto scendere. Ero arrivato in Via Cafici n.2, ero giunto a casa.

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In alto un paio di scatti di giorni di cibo. In altissimo una foto di gruppo scattata da Pietro Milici, il fotografo ufficiale del progetto I-art. L’ultima in basso, invece, è il mio report in schizzi della due giorni a Palermo.