Avete presente quei rutti di glutammato misti a salsa di soia che vi accompagnano a casa dopo aver mangiato cinese?
Bene, lasciateli pure in Italia, insieme al gelato fritto, il riso alla cantonese e il biscotto della felicità.
L’errore più grande commesso dai cinesi emigrati è, infatti, stato quello di adattare il loro menù a quello occidentale, generando sapori e ricette inesistenti nel paese asiatico.
E’ necessario, tuttavia, fare due grandi divisioni per due macro aree geografiche: nord e sud.
Il tipo di clima e le coltivazioni hanno incoronato il riso alimento sovrano del sud e il frumento re del nord.
Vivendo a Fuping, sono di conseguenza in una zona ad alto rischio carboidrati. Fortunatamente la cucina cinese, quella tradizionale, prevede un miscuglio di sapori e alimenti che permettono che ogni piatto sia perfettamente bilanciato: perfetta combinazione di dolce, salato, piccante e amaro. Tutto è cucinato al vapore, bollito o soffritto. Ci sono tantissime verdure, soia e tofu; i formaggi sono inesistenti, il consumo di carne e pesce è limitato.
I dolci sono rarissimi e per questo ogni colazione è come un pranzo e ogni pranzo è come una cena.
Ma procediamo con ordine. Vi descrivo la mia giornata alimentare tipo, simile a quella di molti cinesi, postandovi le foto di quello che ho mangiato ieri.
Colazione, ore 7.30.
Vivendo in un hotel la mia colazione tipica è a buffet. Mangio fagiolini fritti, funghi e lattuga in padella, insalata bollita, cavoli lessi, uovo sodo, spaghetti di soia, ecc. Tutto piccante.
Molti miei amici, che non vivono in hotel, consumano una puccia con verdure e carne. Anche questa piccante.
Pranzo, ore 12.00
Per pranzo, in questa parte della Cina, si mangiano i noodles, una specie di spaghetti freschi cucinati in tremila varianti, anche al brodo, quasi sempre piccanti. In alternativa ci sono i ravioli, cotti al vapore o bolliti, ripieni di cavolo e soia, o di verdure o di carne. Anche i ravioli sono accompagnati da una salsa piccante.
Cena, ore 18.00.
Praticamante come il pranzo, ma di solito io ordino verdure, soia, tofu cucinati in mille modi diversi.
Ad accompagnare tutti i piatti su richiesta c’è quella che pensavo essere una mozzarella ma che ho scoperto essere il mantou, il panino cotto al vapore.
La frutta è sacra ed è trattata con una cura e un amore indescrivibile. Ogni frutto è confezionato singolarmente e per strada puoi comprare anche fette di ananas, anguria, arancia e via dicendo.
Passiamo ora alle bevande. I cinesi, che durante il giorno consumano molto tea verde e acqua calda, durante i pasti non bevono preferendo consumare delle zuppe calde oppure l’acqua di cottura dei noodles.
Particolare è anche il modo di stare a tavola. Di solito mangiano su delle tavole rotonde con al centro un disco rotante dove vengono posizionate le pietanze, tutte e sempre condivise. Qualsiasi tipo di cibo non deve assolutamente essere toccato con le mani, ma solo con le bacchette perché le forchette e i coltelli non esistono. Non bevendo durante i pasti, a tavola non troverete i bicchieri ma delle coppette dove versare l’acqua calda o di cottura.
Un discorso a parte va fatto per gli alcolici. Tutte le birre sono state adattate al gusto cinese creando ibridi che raggiungo al massimo i 3,5 gradi da consumare a temperatura ambiente.
Il superalcolico che va per la maggiore è il Baijiu, una acquavite molto, molto potente prodotta dalla fermentazione del sorgo.
I bar non esistono e li trovi solo da un paio di anni nelle più grandi città. Ci sono tanti, tantissimi ristoranti dove puoi mangiare un piatto abbondante (come in foto) con meno di un euro. Il cibo di strada è frequentissimo e nei mercati puoi trovare quelle particolarità raccapriccianti che siamo abituati a vedere in foto. Ma sono particolarità che variano da regione a regione, come lo possono essere da noi le lumache, la carne di cavallo o il coniglio. A proposito di carne, i cani li ho sempre visti sia al guinzaglio che randagi. Ci sono però delle zone rurali della Cina dove viene ancora mangiata la carne di cane.