Capitolo decimo – Giorni 17,18,19 – Installazioni –

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Le residenze mi danno la possibilità di conoscere gente, luoghi e persone nuove. Mi permettono di lavorare a progetti site-specific, utilizzando l’argilla come principale mezzo espressivo.
A Bechyne saluto tutti come se ci vivessi da una vita. In questa piccola e ordinata cittadina della Boemia sembra tutto perfetto.
E’ tutto pulito, non ci sono sigarette per strada. Ci sono due poliziotti, sempre gli stessi. Attenzione al verde, quattro bar, il cinema e le terme. Tripadivisor consiglia di spostarsi di 6,8 km per mangiare. I menu, infatti, sono gli stessi in tutti e cinque i ristoranti: formaggio fritto o insalata greca se sei vegetariano.
La gente beve tanta birra e le file al supermercato sono sempre lunghe. Le giornate scorrono lente e dalle 19.00 diventa difficile trovare qualcosa aperto, fatta eccezione per il Sovà, il nostro bar che sa di umido.
Cosa farò a Bechyne?
Ho deciso di lavorare per strada e in posti pubblici, provare a scuotere la quotidianeità, restituire a questa cittadina qualcosa che gli appartiene. Pezzi di ceramica, le mie opere come diario di questa residenza. Da sfogliare quando e se qualcuno ne avrà voglia.